Dalle strutture termali entrate nel mito alle nuove frontiere del self-care. Oggi più di ieri il design è il migliore alleato nella progettazione di architetture del benessere. Non tutte le risposte, infatti, sono nel passato. Rituali per viso, corpo, anima: le esigenze non mutano. Le destinazioni sì.
È quello che emerge dal libro Be Well (Gestalten) di Kari Molvar, un atlante delle spa più innovative e chic del pianeta. Un inno al ristoro psico-fisico che affonda le radici in età greco-romana, e trova ora linfa in location straordinarie, immerse nella natura, o di lussuosa semplicità. Gli esempi? A Suzhou, in Cina, c’è il metafisico Loong Swim Club rosa pastello firmato dall’architetto Li Xiang, che pare uscito da una fiaba. A Coba, in Messico, l’ex modello Nicolas Malleville ha dato vita a Coqui Coqui Coba, un’oasi di puro relax ispirata alle architetture vernacolari dello Yucatán e ai suoi caratteristici cenotes. In California, nel cuore della Napa Valley, il Calistoga Motor Lodge and Spa è un ex motor lodge ridisegnato dalla firma AvroKo, che l’ha trasformato in un boutique hotel in stile Mid-century modern. Progettato dallo studio di architettura islandese Basalt, GeoSea, a Húsavík, in Islanda, dispone di cinque piscine a sfioro con vista sull’oceano.
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