Savoy Restaurant Helsinki
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Aprì i battenti nel cuore di Helsinki nel giugno del 1937 il ristorante Savoy, espressione del genio di Alvar Aalto e di sua moglie Aino, che ne disegnarono gli interni utilizzando soltanto materiali naturali e arredi comodi, nella loro visione antropocentrica dell’architettura. Commissionato agli Aalto da Harry Gullichsen, amministratore delegato di Ahlström, l’azienda che ha sede nell’edificio i cui due piani superiori sono occupati dal Savoy, e dalla moglie Maire Gullichsen che aveva appena fondato la casa di design Artek (insieme ad Aino e Alvar Aalto), il ristorante Savoy è un gioiello, che però, in 80 anni di vita e servizio (e qualche ristrutturazione parziale) aveva bisogno di un make up importante.

Così, in collaborazione con Artek (che ha riportato in vita i mobili del ristorante), l’Helsinki City Museum e l’Alvar Aalto Foundation, è stata affidata alla designer Ilse Crawford la ristrutturazione. Non cosa da poco, come ha ammesso la designer, perché confrontarsi con un mostro sacro dell’architettura non è facile. Fortunatamente il progetto è documentato nei minimi particolari negli archivi aziendali di Artek, dai disegni dei mobili ai campioni di materiale. Risultato è un’allure d’altri tempi, ma ben spolverata.

Tutte le sedute della sala da pranzo (rivestite in blu scuro) hanno guadagnato un morbido tessuto grigio, gli spigoli e i braccioli delle sono stati avvolti in pelle marrone. La panca imbottita che corre lungo il muro è stata rivestita con un audace tessuto a righe bianche e nere, in omaggio a uno dei pattern preferiti da Aino, che indossava volentieri abiti a righe black&white. I tavoli sono illuminati dalle lampade a sospensione cilindriche A201 di Artek. Un’edizione speciale della sedia 611 di Artek si trova nella terrazza interna: Alvar Aalto la disegnò per il marchio nel 1929, prima che 20 anni dopo ne uscisse la versione con schienale intrecciato.

Nel 1937 il Savoy serviva cibi finlandesi raffinati, combinati con le migliori tradizioni culinarie e tecniche della cucina francese. Ancora oggi segue gli stessi principi, ma la chef Helena Puolakka ha aggiunto un tocco di modernità. E di ingredienti russi.

Le foto sono di Anton Sucksdorff, per gentile concessione del ristorante Savoy.

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