AD Loves Vaselli
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Nel borgo di Rapolano Terme, nel cuore della Toscana, l’arte di lavorare la pietra si tramanda di generazione in generazione. Questo piccolo Comune tra Firenze e Siena è famoso per la ricchezza di giacimenti di travertino, che fin dalla metà dell’Ottocento hanno determinato la vocazione industriale della zona: l’azienda Vaselli affonda le sue radici in questa importante tradizione di scalpellini.

«Negli anni Venti mio nonno Ottavio iniziò a lavorare in cava nell’estrazione della pietra, e in seguito diventò responsabile del taglio delle lastre in laboratorio. Mio padre Veraldo ha seguito le sue orme: dopo le elementari ha frequentato l’avviamento professionale da scalpellino e negli anni è diventato un artigiano specializzato nella finitura del marmo», racconta Danilo Vaselli, oggi alla guida dell’azienda di famiglia insieme ai fratelli, Cinzia e David. «Mio padre era molto capace e un po’ geniale: ha realizzato opere importanti, come la biglietteria alla Stazione Centrale di Milano, o le colonne dell’aeroporto di Riad, in Arabia Saudita. Ma nessuno lo conosceva. Quando sono entrato in azienda, alla fine degli anni Ottanta, ho capito che dovevamo farci conoscere».

Negli anni l’azienda si è fatta un nome nel settore residenziale di lusso, realizzando arredi di alto artigianato – dalle cucine ai bagni, dalle piscine alle maniglie delle porte -, ma soprattutto progetti d’interni ed esterni su misura in cui Vaselli gestisce ogni singolo passaggio, grazie a una struttura di tecnici specializzati non solo nella lavorazione della pietra, ma anche del legno, dalla stagionatura alla verniciatura. Questo approccio “a tutto tondo” permette all’azienda di sperimentare soluzioni innovative, rendendola un unicum nel panorama locale ancora molto legato alla tradizione. «Certo da un lato ci crea un sacco di complicazioni, ma ci rende anche piuttosto esclusivi», scherza Vaselli.

La materia è la vera protagonista di ogni progetto. «La pietra per noi è un materiale finito: il nostro lavoro consiste nel valorizzarla lasciandola più naturale possibile. Quelli che spesso, a livello commerciale, vengono considerati dei difetti della materia prima, per noi sono invece caratteristiche uniche, da enfatizzare attraverso la lavorazione».

Il quartier generale di Serre di Rapolano è il luogo in cui la filosofia di Vaselli prende vita, attraverso un percorso studiato per accompagnare ogni cliente alla scoperta della storia e dei valori del marchio. «Attraversando il nostro laboratorio di lavorazione della pietra, e la falegnameria, gli ospiti possono osservare in prima persona tutte le fasi del processo produttivo: la maggior parte fatica a credere che facciamo tutto da soli. La visita si conclude in cucina, dove mia sorella Cinzia propone ricette locali, come il maialino in porchetta, o la ricotta di pecora. Infine portiamo i clienti a a vedere i nostri borghi, le cave, le campagne. È un’immersione nel nostro modo di vivere: ed è  questo che vendiamo nei nostri prodotti».

La passione è palpabile: «Siamo artigiani: anche se ci serviamo di tecnologie all’avanguardia e abbiamo un’organizzazione di tipo industriale, al centro di tutto c’è sempre la persona. Mio padre diceva: “Puoi comprare tutto nella vita tranne la reputazione”. Noi ci crediamo fortemente: la reputazione conta più dei budget». Negli anni l’azienda è cresciuta, mantenendo però una dimensione ridotta: «Dal 1994 a oggi siamo passati da 12 dipendenti a una trentina. Siamo disposti a rinunciare a qualche progetto pur di garantire l’eccellenza in tutto ciò che facciamo».

A febbraio scorso, Vaselli ha presentato a Milano, nello spazio Listone Giordano Arena, una nuova cucina realizzata in Pietra da Torre, materiale nobile utilizzato in origine per edificare le torri di Siena cui ha dedicato una pubblicazione. A settembre sarà presentato il nuovo catalogo bagno, mentre per il 2021 sono attese tante nuove collezioni di design che spaziano delle cucine al living. Ad affiancare Danilo Vaselli oggi c’è anche il figlio Andrea, che segue la comunicazione e gli eventi, con l’obiettivo di rendere l’azienda di famiglia sempre più «visibili nel mondo».

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