HOMO FABER 2020
HOMO FABER 2020
HOMO FABER 2020
HOMO FABER 2020
HOMO FABER 2020
HOMO FABER 2020
HOMO FABER 2020
HOMO FABER 2020

Dopo il successo della prima edizione (più di 62mila visitatori), Homo Faber, l’evento dedicato alle eccellenze dei mestieri d’arte, torna sull’Isola di San Giorgio Maggiore, a Venezia, con “Living Treasure of Europe and Japan”. Qualche anticipazione: ospite d’onore di quest’anno sarà il Giappone, con una serie di mostre dedicate al savoir-faire dei suoi maestri artigiani. Sono 17 spazi gli espositivi che si articoleranno all’interno della Fondazione Giorgio Cini, ciascuno dedicato a un peculiare aspetto dell’artigianato d’eccellenza. A curarli ci sono designer, esperti e architetti di fama mondiale: da Michele De Lucchi a Judith Clark; da Sebastian Herkner a Stefano Boeri a Naoto Fukusawa. Immagini e installazioni video ci trasporteranno nelle botteghe dei maestri disseminate in tutta Europa. Tra le tante esperienze, si potrà inoltre scoprire l’artigianalità di alcune tra le più famose Maison del lusso, nonché ammirare un allestimento iconico della Madama Butterfly di Puccini. Ecco le prime anticipazioni di Homo Faber 2020, in programma dal 10 settembre all’11 ottobre. 

Bellezza in fiore

Artigiani Venini al lavoro, ph. © Orsenigo Chemollo.

Un giardino fiorito ideato da Sylvain Roca, interior designer e scenografo, sarà la cornice di una collezione di vasi realizzati da Venini in collaborazione con flower designer di fama mondiale. Philippa Craddock, Heiko Kalitowitsch, Nikki Tibbles, Satoshi Kawamoto, White Pepper e Mantas Petruskevicius creeranno speciali bouquet per adornare questi splendidi vasi.

I virtuosi della porcellana

Ruth Gurvich, ceramista della manifattura Nymphenburg.

Dall’Europa al Giappone, un omaggio alla nobile arte della porcellana contemporanea con opere create dai maestri ceramisti Katsuyo Aoki (Giappone), Tamsin van Essen (Regno Unito) e Ruth Gurvich (Francia). Affiancate da esemplari realizzati nelle storiche manifatture di Meissen, Sèvres, Nymphenburg, Bernardaud. Spazio curato da David Caméo con Frédéric Bodet, curatore e specialista nella porcellana.

Il Giardino delle 12 Pietre




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Un’arpa laccata con la tecnica urushi e un cesto per i fiori in bambù. Sono alcune tra le opere selezionate da Naoto Fukasawa e Tokugo Uchida, direttore del Museo MOA di Arte e museo di Hakone di Arte per questa mostra focus dedicata a 12 tra i migliori maestri artigiani giapponesi. Le loro creazioni saranno esposte su altrettante pietre di marmo, in un allestimento ispirato ai giardini giapponesi.

Next of Europe




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Un insolito cabinet de curiosités dove esporre oggetti di maestri artigiani che non solo rappresentano il meglio dei mestieri d’arte d’Europa, ma che si dedicano alla trasmissione del loro sapere alle giovani generazioni attraverso percorsi di formazione mirati. Spazio curato da Jean Blanchaert, gallerista, antiquario e artista italo-belga, su progetto dell’architetto Stefano Boeri, presidente della Triennale di Milano.

Doppia Firma




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La vita all’aperto è l’ispirazione del nuovo progetto di Doppia Firma: 13 designer europei presentano oggetti unici, dal mood contemporaneo, realizzati in collaborazione con altrettanti maestri d’arte italiani. Ospite d’onore l’artista, architetto e designer Ugo La Pietra.

Pattern of Crafts




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Su invito del designer tedesco Sebastian Herkner, gli artigiani giapponesi ed europei interpretano il disegno geometrico del sagrato della Basilica di San Giorgio attraverso marmo, mosaico, gesso, intarsio in legno, tessuti e altre tecniche. Il loro lavoro rifletterà lo stile di Herkner e metterà in luce il contributo dell’artigianato d’eccellenza al mondo dell’interior design.

Dettagli: Genealogie dell’Ornamento




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Un’eclettica mostra ideata da Judith Clark racconta il potere trasformativo dell’artigianato. E lo fa attraverso 15 Maison rinomate per le loro creazioni di lusso, tra cui orologi, calzature, kimono, gioielli e molto altro. Al centro di ogni sala una selezione di oggetti particolarmente significativi, tracceranno le “genealogie” delle tecniche impiegate dagli artigiani.

Talenti rari – The Red List

Singular Talents_The Red List_Rendering, ©Architetti Pedron La Tegola.

12 maestri artigiani europei contemporanei aprono le loro botteghe, dove si mantengono in vita mestieri a rischio di scomparsa. 12 storie sveleranno i mestieri rari del costruttore di fisarmoniche o dell’ultimo artigiano francese a realizzare posate d’argento a mano. Mestieri annoverati nella nuova European Red List, che si ispira alla Red List of Endangered Crafts istituita dalla British Heritage Crafts Association. Spazio curato dalla Michelangelo Foundation.

Attendere nell’ombrosa quiete

Robert Wilson_Laila Pozzo, ©Michelangelo Foundation.

In che misura l’estetica giapponese ha influenzato la poetica di Robert Wilson? Il celebre regista e visual artist statunitense sarà protagonista (e curatore) di una mostra evocativa sul tema, ospitata nei locali dell’ex piscina Gandini, trasformata in un palcoscenico. Luci, suoni, costumi, opere d’arte, video, oggetti di scena e arredi saranno (ri)creati in collaborazione con un team di maestri artigiani che si avvarranno di tecniche antiche di secoli.

Magnae Chartae

Magnae Chartae Space Rendering, ©Amdl circle Arch.

Dal restauro del libro alla legatura alla calligrafia. Questa esposizione curata da Michele De Lucchi rende omaggio alla varietà di mestieri legati alla carta. Il pubblico potrà contemplare la maestria degli artigiani al lavoro; provare il pennino d’oro di una Montblanc presso lo speciale “ink bar”; scoprire opere in carta realizzate da straordinari maestri d’arte e carte da parati firmate da artigiani italiani.

The Modern Artisan Project

Il lato più moderno dell’artigianalità? Lo svela una capsule collection di abiti esclusivi creati da studenti italiani di design insieme ad artigiani britannici. Il progetto è sponsorizzato da YOOX NET-A-PORTER e da The Prince’s Foundation, fondazione creata dal Principe di Galles. Riflettori puntati sull’innovazione, per sdoganare il design digitale e i tessuti artigianali nel mondo del lusso sostenibile.

«L’unicità di Homo Faber 2020 sta nel fatto che ci permette di vedere cosa succede quando cuore e mente si esprimono attraverso le mani», spiega Franco Cologni, co-fondatore della Michelangelo Foundation. «Ancora una volta, grazie alla splendida cornice della Fondazione Giorgio Cini e ai nostri ospiti dal Giappone, avremo il piacere di mettere in mostra dei talenti straordinari e offrire una nuova prospettiva sulla creatività».

Quest’anno, uno speciale omaggio va al riconoscimento che il Giappone riserva ai suoi più stimati maestri, conferendo loro il titolo di Conservatori di Proprietà Culturali Intangibili. «Ed è corretto parlare di tesori viventi: il loro impegno contribuisce a dare valore alle nostre vite e ci dimostra che l’alto artigianato rappresenta ancora oggi una forza vitale in continuo movimento», aggiunge Johann Rupert, co-fondatore della Michelangelo Foundation, che di Homo Faber 2020 è l’organizzatore.

 

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