Cindy Sherman Fondation Louis Vuitton
Cindy Sherman Fondation Louis Vuitton
Cindy Sherman Fondation Louis Vuitton
Cindy Sherman Fondation Louis Vuitton
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Cindy Sherman Fondation Louis Vuitton
Cindy Sherman Fondation Louis Vuitton
Cindy Sherman Fondation Louis Vuitton

Grotteschi, caricaturali, eccessivi o naïf. Senza dubbio concettuali. I suoi autoritratti l’hanno resa celebre in tutto il mondo. L’americana Cynthia Morris Sherman, detta Cindy, è attrice, modella, stylist, truccatrice e regista dei suoi scatti. Oltre che il soggetto stesso. Travestimento, fotografia, performance sono le parole d’ordine che contraddistingueranno il suo lavoro fino a oggi.
Dal 23 settembre 2020, fino al 3 gennaio 2021, la Fondation Louis Vuitton riapre i battenti dopo il lockdown, e lo fa ospitando appunto una retrospettiva su Cindy Sherman (che era stata inizialmente prevista dal 2 aprile al 31 agosto 2020), la prima in Francia dopo la personale al Jeu de Paume nel 2006.

La mostra “Cindy Sherman alla Fondation Louis Vuitton” – la cui scenografia è stata concepita in stretta collaborazione con la stessa artista – ne ripercorre l’attività dal 1975 al 2020 attraverso 170 opere, più di 300 immagini articolate per serie tra cui Untitled film stills, Rear Screen Projections, Fashion, History Portraits, Disasters, Headshots, Clowns, Society Portraits, Murals, Flappers. L’esposizione abbraccia praticamente tutta la carriera della Sherman, mettendo in risalto il lavoro svolto dall’inizio degli anni 2010 a una serie di lavori molto recenti e inediti, come la nuova serie che presenta figure maschili e coppie.


Accanto alla retrospettiva, la Fondation offre una nuova mostra della Collezione, “Crossing Views», una selezione di opere della Collezione della Fondation scelte in dialogo con la stessa Cindy Sherman. Facendo eco al suo lavoro, il percorso, articolato su due livelli, è incentrato sul tema del ritratto e sulle sue interpretazioni attraverso approcci e mezzi diversi: pittura, fotografia, scultura, video, installazione. La mostra riunisce circa venti artisti francesi e internazionali, di diverse generazioni e background, circa sessanta opere, molte delle quali mai esposte prima d’ora alla Fondation.

Gli artisti: Adel Abdessemed (1971, Algeria/Francia); Marina Abramović (1946, Serbia);  Ziad Antar (1978, Libano); Dara Birnbaum (1946, Stati Uniti); Christian Boltanski (1944, Francia); Louise Bourgeois (1911-2010, Stati Uniti); Clément Cogitore (1983, Francia); Rineke Dijkstra (1959, Paesi Bassi); Samuel Fosso (1962, Camerun); Gilbert & George (1942, Regno Unito); Damien Hirst (1965, Regno Unito); Pierre Huyghe (1962, Francia); Annette Messager (1943, Francia); Zanele Muholi (1972, Africa del Sud); Albert Oehlen (1954, Germania); Rob Pruitt (1964, Stati Uniti); Cindy Sherman (1954, Stati Uniti); Wolfgang Tillmans (1968, Germania); Rosemarie Trockel (1952, Germania); Andy Warhol (1928-1987, Stati Uniti); Ming Wong (1971, Singapore); Torbjørn Rødland (1970, Norvegia); Wilhelm Sasnal (1972, Polonia).

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