Writer’s Studio
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Pensate al posto più bello che c’è, se amate leggere e scrivere, ma anche solo rilassarvi: un rifugio di pietra e vetro nei boschi del Connecticut lontano da tutto, costruito proprio per voi e per i libri che amate. È ciò che l’architetto newyorkese ha fatto per un ex banchiere che per molti anni ha anche avuto il ruolo di presidente della Poetry Foundation di Chicago. E che ha accumulato un patrimonio di 1.700 volumi di poesia. The Writer’s Studio, una casetta di 60 metri quadrati a centinaia di metri di distanza anche dalla casa di campagna del banchiere e di sua moglie, vicino a Greenwich, è un ambiente “estremamente meditativo”, come l’ha definito l’architetto, con pareti esterne rivestite in pietra grezza e basalto per amalgamare la struttura al paesaggio. Pezzi di pietra irregolari sono assemblati in modo da ricordare un muro a secco, come quelli degli edifici storici del New England

Si entra da una porta a vetri, protetta da un pannello scorrevole in quercia, si attraversa un corridoio foderato di librerie e si arriva a una stanza tranquilla destinata alla lettura e alla scrittura. Tutti i decori sono in legno, compresi pezzi vintage dell’ebanista californiano Sam Maloof. Pareti in vetro fanno entrare la luce naturale e danno a chi è all’interno la percezione di essere fuori, nel bosco. Oltre la zona lettura, ci sono una piccola cucina con frigorifero, macchina per il caffè e lavandino, e un bagno. Il comfort è assoluto.

La temperatura interna è mantenuta a 20 gradi da un sistema geotermico di riscaldamento. L’acqua arriva da un piccolo pozzo. Cavi elettrici e fibra ottica sono nascosti alla vista, così come le lampadine: nessuna evidenza di tecnologia o sistemi moderni. Anche la costruzione è stata a basso impatto. Tutti gli alberi abbattuti sono stati ripiantati.

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