Continua il tour di AD nelle case dei creativi per scoprire dove e come vivono questi giorni di quarantena. Oggi entriamo nella dimora a Lugano di Francesca Neri Antonello (FNAconcept), architetto d’interni e designer. Cresciuta tra il Peru, l’Italia, la Svizzera e gli Stati Uniti, il suo stile riflette un gusto eclettico e cosmopolita.

Come descriveresti lo stile della tua casa?
«La mia casa è il mio nido, la mia tana, il mio luogo di protezione. Al suo interno raccoglie gli oggetti che raccontano la mia personalità, che definiscono chi sono. È un mix di memorie, raccolte e collezioni».

Quali sono i pezzi chiave?
«Ognuno ha la sua storia. Le poltrone Impero ereditate dai nonni, le club chair prese a Parigi, il tavolo da pranzo in pergamene acquistato a Milano, fino alle sedie anni ’50 con tessuto di Draga Obradovic».

CASA CAMUZZI ©Fabrizio Cicconi

Ce n’è uno che preferisci tra tutti?
«No, amo tutti i pezzi della casa indistintamente».

Come stai vivendo questi giorni di quarantena?
«Lavoro, lavoro e ancora lavoro».

Smart working: hai un angolo dedicato?
«La mia stanza-studio dove passavo del tempo soprattutto il weekend, oggi è diventato il mio ufficio a tempo pieno».

Che cosa fai per staccare la spina?
«Sistemo l’armadio e cassetti e mi tengo in contatto con i miei cari in giro per il mondo. Si trovano soprattutto in Peru e negli Stati Uniti».

Che cos’è la casa per te?
«È un rifugio. Il luogo dove mi riposo e mi sento protetta».

CASA CAMUZZI ©Fabrizio Cicconi_

La tua stanza preferita?
«Amo tutto della mia casa, ogni angolo. Quando bevo il mio caffè sola al mattino in sala e tutti dormono (anche Coco il cane)  provo un senso di pace infinito».

Quella dove trascorri più tempo.
«La mia camera da letto ed il mio bagno, al mattino invece amo stare in sala».

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