Una coppia giovane, creativa e poliedrica, e con una casa dalla grande personalità. Lei è Andrea Vásquez Medina, architetto e responsabile comunicazione nel fashion, lui è Giuseppe Loiero, proprietario di Mascherpa Tiramisù. Oggi ci hanno aperto le porte del loro appartamento milanese per mostrarci dove e come vivono questi giorni di quarantena.

Come descrivereste lo stile della vostra casa?
«Consideriamo il nostro appartamento come un white canvas, un momento di calma che ci permette di prendere le distanze dai diversi stimoli che riceviamo costantemente per via dei lavori che facciamo. Abbiamo deciso di scegliere soprattutto toni naturali, perché ci piace utilizzare materiali puri in ci prevale la materia senza alterazioni. Essendo appassionati di ricerca di arredi e pezzi unici, aver creato una “tela bianca” ci permette di dare il giusto spazio a ogni elemento e farli vivere insieme in armonia».

Quali sono i pezzi più importanti?
«Tra gli arredi scovati da noi, ci sono il divano Vladimir Kagan che abbiamo trovato a New York e le poltrone G10 di Pierre Guariche trovate in Provenza, così come le applique Erato di Felix Agostini dell’ingresso. Ma anche l’amaca artigianale di Coqui Coqui comprata in Yucatan, Messico. Tra i grandi classici, le lampade Luminator e Viscontea di Achille e Pier Giacomo Castiglioni, e il coffee table originale di Gio Ponti. E ancora il daybed e la chaise longue di Paul Kjaerholm per Fritz Hansen e una scrivania anni ’50 di Libero Cecchini».

Ce n’è uno che preferite su tutti?
«Sicuramente la lampada Uchiwa di Ingo Maurer, nella nostra camera da letto».

Come state trascorrendo questi giorni di quarantena?
«Abbiamo entrambi la fortuna di poter lavorare da casa in modalità smart working. Viviamo normalmente una vita molto movimentata e quindi in questo periodo ne approfittiamo per fare delle cose per cui di solito non abbiamo tempo, come leggere i libri che avremmo sempre voluto leggere e finire dei progetti in casa. Cercando sempre di limitare i tempi sugli schermi di cellulari e computer».

Avete un angolo dedicato allo smart working?
«Sì, abbiamo trasformato in uno studio una camera dell’appartamento».

Cosa fate per rilassarvi?
«Per staccare la spina dal presente e dalla situazione attuale ci proiettiamo nel futuro,  pensando a progetti da completare o da iniziare, oltre a prossimi viaggi che ci piacerebbe intraprendere».

Che cos’è la casa per voi?
«Uno spazio, un rifugio, dove poterci allontanare dagli stimoli esterni, concentrarci su noi stessi e rilassarci».

La vostra stanza preferita?
Andrea: «La camera da letto, che è quella dove passo la maggior parte del tempo».
Giuseppe: «Il soggiorno. Anche se poi trascorro gran parte della giornata nello spazio polifunzionale all’ingresso».

 

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