Trasmettere un messaggio di unità, razionalità e forza da una città e da una regione che per prime sono state colpite dal virus COVID-19: è questa l’idea da cui nasce il numero di Vanity Fair interamente dedicato a Milano, in edicola dall’11 marzo e che verrà distribuito gratuitamente ai lettori nelle edicole della città e di tutta la Lombardia.

Inoltre tutti gli utenti lombardi registrati al sito di Vanity Fair riceveranno tramite dem un codice per scaricare gratuitamente la copia digitale del giornale.

«Siamo chiamati a essere tutti insieme responsabili, a tutti i livelli. Ognuno deve fare la sua parte, dare qualcosa di più.  È un piccolo gesto. Solo questo», dichiara Fedele Usai, Amministratore Delegato Condé Nast Italia.

«In un momento difficile per Milano, per la sua regione e per l’Italia intera, abbiamo voluto unire i volti, famosi e non, di una città alle prese con un’emergenza. È un appello corale all’unità, alla razionalità e al senso del dovere. Valori che riteniamo fondamentali per affrontare la sfida globale a questo virus», dice Simone Marchetti, Direttore di Vanity Fair.

«Non bisogna mai smettere di imparare. Non sappiamo quando e come questa crisi si risolverà e con quali prezzi. Ma se vogliamo che questi giorni difficili non siano solo un costo da pagare all’avversa fortuna, Milano deve cercare di trarne qualche insegnamento che ci arricchisca e che ci renda più capaci di affrontare il futuro», afferma Giuseppe Sala, Sindaco di Milano.

Nel numero, che in copertina avrà i volti dei 64 milanesi per nascita o per adozione, si fa una corretta e razionale narrazione del momento che stiamo vivendo e si lancia da Milano un messaggio di solidarietà verso le altre città d’Italia e del mondo che in questo momento stanno fronteggiando l’emergenza Covid-19. Il settimanale diretto da Simone Marchetti ha scelto di coinvolgere personalità che rappresentano la forza e l’impegno del nostro paese e della città di Milano, volti influenti ma anche persone che si sono distinte per dedizione e passione. Primo tra tutti il sindaco di Milano Beppe Sala, che di questo numero firma l’editoriale.

Due grandi volti della musica italiana, Ornella Vanoni e Mahmood, testimoniano la Milano di due generazioni diverse. L’artista Francesco Vezzoli regala un’opera realizzata ad hoc. Giorgio Armani scrive una lettera aperta, Domenico Dolce e Stefano Gabbana (che hanno sostenuto Humanitas con una donazione per la ricerca sul Coronavirus) raccontano le strategie messe in atto per fronteggiare la situazione mentre Miuccia Prada porta il proprio messaggio aggiungendosi al coro di tutti gli altri designer italiani, dai più conosciuti agli emergenti.

Con loro ci sono imprenditori, intellettuali, giornalisti e scrittori. E non manca certo la Milano digitale, con i volti dei giovani imprenditori che dal capoluogo lombardo hanno lanciato app e altre iniziative come Satispay Cortilia, realtà destinate a conquistare tutti gli altri Paesi. Vanity Fair ha infine voluto dare visibilità agli «sconosciuti» che in questi giorni si stanno distinguendo per il loro contributo alla città: dall’infermiera dell’ospedale Sacco alla rider che ogni giorno attraversa Milano per le consegne a domicilio.

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