Antonella Sava © Slow Picture Studio
Ex-lavatoio ©Slow Picture Studio
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Ex-lavatoio ©Slow Picture Studio

Capita che un luogo antico e quasi dimenticato torni a vivere, dopo tanto tempo, perché qualcuno se ne innamora. Così è accaduto per Ex-lavatoio, uno spazio che racchiude la sua vita precedente già nel nome: un sottotetto inondato di sole – dove una volta si stendevano i panni ad asciugare e si conservavano i “cassoni” dell’acqua – è stato trasformato in un open space che ospita laboratori artigiani, eventi e shooting fotografici.

Siamo nel cuore dell’Esquilino, quartiere romano dall’anima multiculturale e dalla frizzante vita artistica, in un elegante palazzo in stile Umbertino firmato dall’architetto Gaetano Koch. A scoprire questo solaio abbandonato, nel 2017, sono stati la photoeditor romana Antonella Sava e il marito. I  lavori di ristrutturazione sono stati affidati allo studio di architettura Matca Studio: a testimonianza dell’antica destinazione d’uso, la coppia lascia intatte, oltre alla scala in ferro di fine Ottocento e al soffitto in legno originale, le scritte alle pareti “Appartamenti di centro, destra e sinistra”, che un tempo indicavano agli inquilini la posizione dei relativi cassoni dell’acqua. Gli interni mescolano elementi vintage, come i grandi tavoli in legno e le sedie in formica, e arredi contemporanei. Spiccano alcuni grandi classici del design — uno su tutti, la lampada da parete Flos 265, e alcuni oggetti ricercati, come un mobile radio TV anni ’50. Non mancano i pezzi artigianali, in particolare i cerchi portacandela in ottone appesi al soffitto, e gli arredi dal sapore industriale, come le librerie in metallo che ospitano una ricca  selezione di libri di fotografia. La vera “chicca” è  la terrazza: oltre 40 metri quadri affacciati sui  tetti di Roma, con una vista privilegiata su Piazza Vittorio. 

«Ex-lavatoio ha il sapore intimo di un ultimo piano privato, ma allo stesso tempo una forte vocazione professionale. In un momento in cui il lavoro è sempre più autonomo e gli scambi tra professionisti spesso si riducono a rapporti virtuali, ho pensato di restituire loro uno spazio fisico», spiega Antonella Sava, da sempre appassionata di design. «Voglio eliminare la linea di separazione tra luogo domestico e di lavoro, inserendo formazione, business e networking, in un contesto curato e allo stesso tempo informale, dove fare esperienze e crearne».

Lo spazio si propone di ospitare talenti legati al mondo della creatività, proponendo un palinsesto di eventi e appuntamenti dedicati a professionisti e amatori. L’inaugurazione è sabato 21 marzo, con un open day (dalle 15.30 alle 19.30) in cui sarà possibile visitare i gli spazi e scoprire le creazioni dei protagonisti de “Lo Spazio del Segno” — un format didattico sui generis altamente professionale che racconta processi creativi e artigianali spesso trascurati. 

In primavera partiranno i primi tre laboratori creativi:

il 9 maggio 2020 “Pelletteria romana, design e tecniche del patrimonio perduto” a cura di Nepente (Mauro Sciascia), che esplorerà le lavorazioni artigianali del cuoio e dei pellami;

il 17 maggio 2020 “La ceramica tra arte, architettura e design”, diretto da Madlen Ceramics (Cristina Firotto), un percorso trasversale per reinterpretare la materia in chiave contemporanea;

il 23-24 maggio 2020, Aprile (Carla Rak) terrà le fila del laboratorio “Tessili tra arte e artigianato: il ricamo con ago punzone”, dedicato al punch needle e alle potenzialità espressive dei tessili.

I laboratori si svolgono dalle 10 alle 19 e hanno un costo di 189 euro ciascuno. Per iscrizioni si può scrivere a exlavatoio19@gmail.com

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