Continua l’appuntamento con #ADMyPrivateRoom: un tour nelle case dei creativi per scoprire dove e come stanno vivendo queste giornate di quarantena.

Di origini pugliesi, ha studiato a Firenze, oggi vive e lavora a Milano: oggi entriamo nell’appartamento di Vito Nesta, product e interior designer, art director e artigiano contemporaneo. Le sue creazioni sono caratterizzate da un gusto esotico, che trae ispirazioni dalle fascinazione per le culture lontane.

Che cos’è per te la casa?
«Casa mia è come una risacca del mare che sulla battigia lascia detriti, conchiglie, legnetti, alghe; qui è la stessa cosa ci sono oggetti di ogni tipo, collezionati nei miei vari viaggi. Come il Grand Bazar di Istambul!».

La tua stanza preferita, o in generale quella in cui trascorri più tempo?
«Una gran fortuna del vivere in questa casa è il fatto di avere due verande: le sto sfruttando molto durante questa quarantena, sono diventate la mia stanza preferita, in più ogni pomeriggio tutti si affacciano e strimpellano gli strumenti che sanno suonare. È un momento che regala molta gioia!».

Quali sono i pezzi chiave e da dove arrivano?
«Si tratta di oggetti provenienti da tutto il mondo, collezionati nei miei numerosi viaggi. Questa scatola è per me molto importante, rappresenta l’inizio del mio lavoro da progettista. L’ho realizzata a 15 anni per raccogliere tutti ricordi di famiglia: foto e oggetti che appartenevano ai miei nonni e zii. Qui i piatti che ho disegnato: la collezione Las Palmas dedicata al Brasile, qui al Libano, poi alle donne del Cairo Egitto, Roma, al Maharaja per Les Ottamans ed infine Mediterraneo con gli studi di quella che poi sarebbe diventato l’Arco della Pace a Milano».

Ce n’è uno che preferisci tra tutti?
«Non sono mai stato legato agli oggetti, ma tra le pochissime cose da cui mi potrei separare c’è questa grande carpa colo oro, che ho trovato al mercato di Kyoto. Mentre questi sono due vasi che ho disegnato per la mia prima personale nelle stanze in cui ha vissuto Giuseppe Verdi al Grand Hotel de Milan al Salone 2019 e qui la carta da parati Masami che ho disegnato per il marchio Texturae».

Come stai vivendo la casa in questi giorni di quarantena?
«Questa quarantena la sto trascorrendo più o meno bene. Devo dire che sono molto fortunato ad avere con me i miei due cuccioli, Fiamma e Romoletto, mi aiutano molto. La compagnia degli amici a quattro zampe è fondamentale».

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