Una stanza dedicata alla meditazione. Un cane di nome Pepper che scandisce le sue giornate di quarantena. Tra un caffé al latte di mandorle, tante videocall con il suo team e la preparazione della cena in una cucina davvero inusuale. Siamo entrati nella casa – ancora work in progress –  di Jennifer Jane Martin, per tutti JJ. La giornalista, trend setter americana  – ma milanese d’adozione  –  fondatrice della piattaforma digitale LaDoubleJ.com, ci racconta come e dove vive il lockdown.

Come descriveresti lo stile della tua casa?
«Non c’è ancora uno stile preciso perché è parecchio vuota! Mi sono trasferita qui due settimane prima dell’arrivo del virus a Milano, non ho avuto il tempo di sistemarla. La casa si trova all’interno di un classico edificio milanese del 1910. Adoro il parquet in legno, i pavimenti alla palladiana e tutte le modanature attorno alle porte».

I pezzi chiave?
«Ho un piccolo divano vintage degli anni ’50 che prima era nel mio ufficio e due gigantesche poltrone rivestite in tessuto vintage Holliday & Brown di Prada. Ho anche una cucina Poliform vintage che è stata trovata nella casa di una vecchia signora ed è stata montata esattamente così com’era in casa mia. Si adatta perfettamente agli spazi e adoro l’idea di riciclare una cucina».

Ce n’è uno che preferisci su tutti?
«Vi farò sapere una volta che l’appartamento sarà definitivamente arredato!».

Che cosa fai in casa in questi giorni di quarantena?
«Mi sveglio ogni mattina alle 7 e vado subito nella mia stanza dedicata alla meditazione dove inizio una pratica yoga – spesso consiste semplicemente nell’ascoltare, accettare e andare lentamente verso l’interno. Poi porto il mio cane Pepper a fare una passeggiata, anche se non è così giocosa come prima. È come se sentisse il peso di questa pandemia. Rientro a casa, faccio il mio caffè al latte di mandorle e dopo aver trascorso un pò di tempo sulla scrittura personale (i dettagli della mia esperienza, difficoltà e risveglio) passo il pomeriggio tra telefonate e videochiamate con il mio team. Gestiamo costantemente la situazione in evoluzione con l’attività da remoto. Alle 18, esco con Pepper per un’altra passeggiata, preparo la cena e poi torno nella sala di meditazione per schiarirmi le idee e tagliare i legami energetici non necessari».

Smart working: hai un angolo dedicato? 
«Sì: il divano o le grandi poltrone, entrambi nel salotto principale. Con Pepper sempre in grembo. Sono coperta di peli di cane quasi tutti i giorni!».

Che cosa fai per staccare la spina?
«È così facile essere sopraffatti in questo momento – i titoli dei giornali devastanti, i politici urlanti, le persone che incolpano gli altri e l’economia in pericolo. Tutto ciò può creare paura e incertezza, circostanza che non piace a nessuno. Ma questa è anche un’opportunità per tutti noi di sviluppare una miglior relazione con noi stessi e con la nostra interiorità. Medito e pratico lo yoga dolce ogni giorno, prima e dopo il lavoro e mi assicuro anche di prendermi il tempo per il journaling, per mettere nero su bianco dove sono esattamente in questo momento a livello emotivo, energetico e spirituale. Più ci avviciniamo al nostro disagio senza cadere, più sviluppiamo i “muscoli” del cuore. La nostra forza, resistenza e intuizione  crescono e possiamo condividere questa luminosità con gli altri».

Che cos’è la casa per te?
«Un posto che mi dà senso di appartenenza. Un luogo di riposo e di ricarica (fisica e interiore). Penso anche che la casa rappresenti il nostro stato mentale. Ogni volta che sogno di trovarmi in una dimora nuova, so che sto per intraprendere un percorso psicologico».

La tua stanza preferita? 
«Quella dedicata alla meditazione, dove inizio e finisco la mia giornata. Ho scoperto che è molto importante creare uno spazio nella propria casa che sia esclusivamente dedicato allo sviluppo della dimensione spirituale. Può essere un piccolo vassoio in un angolo, un muro sopra un cassettone, e perché no, un’intera stanza! Il mio è fatto di momenti, fotografie, pietre, cristalli, lettere e cimeli di tutti i miei viaggi. Mi ricorda di prendermi del tempo libero, di schiarirmi le idee, di centrarmi con il mio corpo e l’esperienza emotiva. Coì la testa si allontana dai pensieri, dalla logica, dalla pianificazione e dal fare».

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