Eileen Gray
Eileen Gray
Eileen Gray
Eileen Gray
Ritratto Eileen Gray, fotografa Berenice Abbott, 1926

Ha da poco inaugurato a New York, presso la Bard Graduate Center Gallery, un’importante rassegna antologica dedicata all’opera professionale del genio Eileen Gray (1878-1976). L’esposizione statunitense – organizzata dal Centre Georges Pompidou di Parigi in collaborazione con l’istituto di ricerca Bard Graduate Center – presenta circa 200 opere, tra cui alcuni inedite, nel campo della progettazione, disegni, modelli, fotografie e materiale d’archivio, oltre a mobili e oggetti progettati dalla designer irlandese.

La retrospettiva, curata da Cloé Pitiot, si prefigge, di dare maggior risalto alle opere architettoniche, meno note rispetto a quelle di design. Il percorso è suddiviso in cinque sezioni tematiche, dal primo periodo artistico-formativo fino all’attività nella città di Parigi.

La pratica formativa di Gray inizia come pittrice a Londra, presso la Slade School, e prosegue nella capitale francese, in quegli anni principale centro artistico internazionale, dove, tra gli altri, frequenta l’artista giapponese Seizo Sugawara, che la introdurrà ai segreti della tecnica di laccatura.

Scopriamo poi le attività svolte della designer presso la Galérie Jean Désert, da lei fondata e gestita, dal 1921 al 1930, nella quale esponeva le proprie opere ma sotto pseudonimo maschile.

La terza sezione esplora il complesso rapporto, professionale e personale, della Gray con l’architetto rumeno Jean Badovici, con il quale si cimenta nelle sue prime esperienze di architettura moderna, sia attraverso le collaborazioni con la rivista “L’Architecture Vivante”, sia direttamente sul campo, progettando l’appartamento parigino di Badovici e, a Vézelay, la casa Renaudin e la casa studio Badovici.

Proseguendo, il tema della quarta sezione ha come focus le moltissime sfaccettature della casa E 1027 a Roquebrune-Cap-Martin, emblema dell’architettura moderna, presentata attraverso disegni, fotografie e gli 11 mobili appositamente progettati.

L’ultima tappa, intitolata Architecture, espone le opere architettoniche di Eileen Gray, per lo più non realizzate, suddivise tipologicamente tra architetture residenziali, sociali, espositive e urbane. Queste vengono rappresentate attraverso diversi documenti d’archivio, disegni e modelli, tra le quali troviamo: E 1027 (1926-29); Battachon / Renaudin House, Vézelay (1926-32); Tempe a Pailla, Mentone (1931-34); appartamento per Jean Badovici in rue Châteaubriand, Parigi (1929-31); appartamento di Eileen Gray in rue Bonaparte, Parigi; progetti House for an Engineer (1926), House for Two Sculptors (1933-34), Ellipse House (1936) e progetto a Dakar (ca. 1940); progetti per una tenda da campeggio smontabile (1930-31), un centro vacanze e tempo libero (1936-37) e un centro culturale e sociale (1946-47).

 

Copertina: Villa E-1027 di Eileen Gray a Roquebrune

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