Javier Senosiain: architettura organica
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Javier Senosiain: architettura organica

«La casa organica nasce con l’idea di creare uno spazio adatto per l’uomo. La sua origine è la natura. Simile al grembo materno, alle origini dell’uomo, che all’inizio vivevano nelle caverne senza modificare l’ambiente; simile ad un igloo e alle braccia di una madre che è intenta a coccolare il suo bambino».

L’architetto Javier Senosiain racconta così la sua inconfondibile cifra stilistica; una progettazione che ha come soggetto il paesaggio, l’ambiente, al quale vengono aggiunti pochi elementi artificiali, ben studiati, creando un unicum con la natura.

Javier Senosiain, fondatore dello studio Arquitectura Organica, con sede a Città del Messico, già durante gli studi si era appassionato di architettura della natura: quella degli animali, organica ed ecologica. Questa ricerca si completa con una serie di volumi, Bioarquitectura, en busca de un espacio (1998), che si focalizzano-come scrive nella prefazione Alberto Gonzales Pozo– sulle «analogie biologiche nell’architettura», sul costruire ecologico, in anni in cui pochi architetti si interessavano al tema.

La progettazione è concepita con forme organiche e con il minimo del materiale possibile; dare vita a un sistema di spazi dove l’uomo si sente in comunione con la natura e con le sue forme. Alcuni dei suoi progetti come le grandi uova, sono state realizzate con la tecnica del ferro-cemento, poi ricoperte di terra, di cespugli e di arbusti rampicanti.

Questi volumi si allontanano dalle costruzioni tradizionali, le cui strutture fatte di travi e pilastri toccano il terreno in pochi punti. L’idea di Senosiain, è la realizzazione di una continuità strutturale e totale fra pavimenti, pareti e coperture. Gli sforzi si ripartiscono pertanto in maniera equilibrata su tutta la superficie della base, evitando così d’impiegare grandi quantità di materiali per le fondazioni.

Nella struttura esterna, si nota un forte richiamo all’arte di Antoni Gaudí: piccoli tasselli tridimensionali di ceramica, in alcuni casi di forma cilindrica, brillanti e intensi nei colori, compongono figure che richiamano sia le invenzioni del maestro catalano sia l’antica tradizione artigianale americana della chaquira. 

Tra le architetture organiche più famose, il Nido di Quetzalcoatlun condominio con dieci appartamenti immersi nel bosco. «Questo progetto è nato per caso; durante i lavori sono state trovate diverse grotte, una delle quali somigliava alla testa di un serpente con le fauci aperte. A quel punto ho deciso di aggiungere una coda e chiamarlo Quetzalcoatl, senza apportare alcun cambiamento al territorio». – Javier Senosiain. Poi, la Casa Organica, massima espressione del suo lavoro; Nautilus, a forma di conchiglia, commissionato da una coppia che voleva una casa non convenzionale.

Edifici-giardino, fatti di sensuali percorsi, colori accesi e la forza degli elementi naturali. Insegnamento profondo e attuale, che esprime l’importanza per il rispetto dei sistemi organici e la necessità d’intervenire con prudenza ed umiltà. Il maestro messicano punta l’attenzione, proprio come faceva Gaudí, sugli equilibri organici, sulla morfologia e sulla resistenza delle forme topografiche: la straordinaria intelligenza dell’architettura della natura.

«Il progresso spesso violenta la natura, e la natura si sta ribellando», afferma l’architetto Senosiain. Il ritorno alla natura è quindi ricerca di una nuova integrazione tra l’uomo e il suo ambiente. Ma tutto questo è attuabile nelle nostri metropoli contemporanee? «Non è facile ma è possibile, con la volontà di tutti: cittadini, autorità e progettisti, e con una pianificazione comune. Se vivessimo in un ambiente più piacevole, con una buona architettura, ciò andrebbe a beneficio dell’intera società».

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