Mostra Frida Kahlo Fabbrica del Vapore
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Una scrivania di legno grezzo, una seggiolino di paglia rossa, cavalletti, pennelli, mortai, colori, bauli, libri e tutto intorno grandi finestre affacciate sul giardino tropicale di fiori e cactus contenuto tra le pareti blu della Casa Azul di Città del Messico: la mostra Frida Kahlo – Il caos dentro  negli spazi della Fabbrica del Vapore a Milano fino al 28 marzo 2021 immerge i visitatori nella vita artistica, umana e spirituale di Frida, riproducendo minuziosamente i tre ambienti più vissuti da lei a Casa Azul, costruita in stile francese da Guillermo Kahlo nel 1904: la camera da letto, lo studio realizzato nel 1946 al secondo piano e il giardino.

La mostra apre con una sezione multimediale con immagini animate e una cronistoria raccontata attraverso le date che hanno segnato le vicende personali e artistiche della pittrice.

Segue la sezione I colori dell’anima, curata da Alejandra Matiz, direttrice della Fondazione Leo Matiz di Bogotà, con i ritratti fotografici di Frida realizzati da Leonet Matiz Espinoza (1917-1988) negli spazi della sua quotidianità: il quartiere, la casa e il giardino, lo studio.

Al piano superiore si prosegue con la sezione dedicata a Diego Rivera in cui vengono proiettate le lettere più evocative che Frida scrisse al marito. E una stanza dedicata alla cultura e all’arte popolare in Messico, che tanta influenza ebbero sulla vita di Frida, trattate su grandi pannelli grafici dove se ne raccontano le origini, le rivoluzioni, l’iconografia, gli elementi dell’artigianato: gioielli, ceramiche, giocattoli. Nella sezione seguente sono esposti gli abiti della tradizione messicana che hanno ispirato e influenzato i modelli usati dalla Kahlo.

Focus sulla tradizione messicana anche nella sezione dedicata ad alcuni dei più noti murales di Diego Rivera nel mondo. Qui vengono proiettati i ventisette pannelli che compongono il Detroit Industry Murals (Detroit, 1932), il Pan American Unity Mural (San Francisco, 1940) e Sueño de una tarde dominical en la Alameda Central (Città del Messico).

Nella sezione Frida e il suo doppio sono esposte le riproduzioni in formato modlight (cioè retroilluminato in modo omogeneo) di quindici tra i più conosciuti autoritratti che Frida realizzò nel corso della sua carriera artistica, tra cui Autoritratto con collana (1933), Autoritratto con treccia (1941), Autoritratto con scimmie (1945), La colonna spezzata (1944), Il cervo ferito (1946), Diego ed io (1949).

In mostra anche la collezione internazionale di francobolli con l’effigie di Frida e l’opera originale di Frida del 1938 Piden Aeroplanos y les dan Alas de Petate – Chiedono aeroplani e gli danno ali di paglia e sei litografie acquerellate originali di Diego Rivera.

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