L’emergenza che stiamo vivendo ha cambiato molte nostre convinzioni. Soprattutto, a causa delle restrizioni a cui siamo sottoposti, ha stravolto il concetto stesso di “casa”, facendolo approdare a una configurazione multifunzionale. Oggi vivere in un luogo che garantisca comfort, libertà e bellezza è diventato improvvisamente importante. Per realizzarlo è necessario ricorrere all’immaginazione, al desiderio di realizzare una casa comoda, tecnologica e immersa nel verde, con servizi condominiali da vivere in intimità o con chi si desidera, in totale sicurezza.

Questo luogo esiste, si trova a Milano e si chiama Feel UpTown. Il nuovo complesso residenziale di UpTown Smart District, all’interno dell’unico distretto del benessere in Italia, è composto da quattro edifici (317 unità abitative e sei negozi di vicinato) con un cuore verde interno di oltre 3mila metri quadrati. I progettisti del team Labics, SIO Engineering e il designer del verde Valerio Cozzi si sono ispirati alla tradizione dei cortili interni milanesi, ma hanno aperto lo spazio su quattro vertici, permettendo ad aria e luce di entrare in profondità per stabilire una continuità visiva e una connessione con il grande parco circostante di 300mila metri quadri e i suoi dieci chilometri di percorsi ciclopedonali.




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Feel UpTown è un grande progetto che si concluderà nella primavera del 2023, che si fonda sul concetto di quartiere mixed use in grado di rispondere pienamente alle nuove esigenze dell’abitare contemporaneo. Ma è soprattutto il simbolo di una moderna rigenerazione urbana del capoluogo lombardo, attraverso un progetto basato sulla sostenibilità ambientale, il risparmio energetico e la tecnologia, nonché su un ecosistema di servizi esclusivi: dal Wellness Floor, 800 metri metri quadrati con piscina, palestra, area relax, spazio gioco bimbi attrezzato, area co-working, cinema condominiale esclusivo, spazio per lo squash e conciergerie evolute.

Tra le tipologie di appartamenti, oltre a mono, bilo, trilo e quadrilocali, tutti dotati di ampie logge e terrazzi, ci sono anche ville urbane e attici. I partner di altissimo livello (Comelit per la domotica, Love Tiles per i rivestimenti, Cielo e Duravit per i sanitari, Zucchetti e Fantini per la rubinetteria, Cotto d’Este e Galimberti per i pavimenti, Albed e Alias per porte interne e blindate, Artemide per l’illuminazione, Molteni & C. per l’arredo, Cisa e Bticino per gli accessi e i comandi luce) sono stati selezionati dopo un’attenta ricerca non solo della qualità del prodotto, ma anche di una completa identità di vedute sulla concezione dell’abitare moderno. Gli acquirenti, inoltre, possono partecipare alla progettazione della loro casa, perché questa possa rispondere al meglio alle loro esigenze e ai loro sogni.

Durante il mese di novembre, fino alla UpTown Privileged Selection online del 27, 28 e 29 novembre (in occasione del Black Friday 2020) ci sarà la possibilità in anteprima di scegliere di vivere in una casa più grande e immersa in un contesto unico. In questa fase si potrà accedere alla promozione Due stanze in più, dedicata a un numero limitato di appartamenti, acquistabili a condizioni vantaggiose e irripetibili, per dare più spazio al proprio benessere.

Ma per coniugare il design, la tecnologia, il comfort e la flessibilità di Feel UpTown serve una visione. Per conoscerla appieno, AD ha intervistato l’architetto Francesca Di Lalla, l’interior designer di EuroMilano (la società di sviluppo immobiliare che ha promosso la valorizzazione di UpTown), che ha curato la ricerca sul prodotto e la composizione delle scelte strategiche.




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AD: Architetto Di Lalla, questo è il terzo lotto che la vede coinvolta: che cosa la affascina di questo progetto?

DL: «Aver potuto partecipare fin dal principio alla genesi del progetto è stata ed è tuttora un’esperienza entusiasmante. Credo che ci siano diversi aspetti affascinanti: in primis come tutto il progetto di UpTown è stato concepito e come evolve giorno per giorno. Ogni nuovo lotto è una sfida a migliorare sempre di più: progetto, offerta ai clienti, comunicazione… Stiamo creando un nuovo quartiere che ha le dimensioni di un paese grazie a una visione strategica e innovativa. Seppur cercando di industrializzare il processo non perdiamo mai di vista l’unicità di ogni singolo lotto, i cui progettisti vengono selezionati attraverso un concorso di architettura. Il motivo di tale scelta è legato alla volontà di creare un quartiere interessante anche architettonicamente e urbanisticamente parlando, mai banale nelle soluzioni, sempre diverse fra loro».

Il progetto UpTown è stato concepito per chi desidera uno stile di vita gratificante. Quali sono state le sfide principali?

«Il progetto ha dimensioni che sono temporalmente sfidanti da gestire. Pianificare oggi ciò che vedremo realizzato fra 10 anni (dall’inizio del primo lotto) ha delle complessità non indifferenti. E necessario pianificare e progettare lasciando dei gradi di libertà che consentano di aggiustare la rotta per essere sempre in linea con le esigenze dei clienti, che sono in continua evoluzione. I temi legati al benessere, non solo strettamente dell’abitare nel singolo appartamento, ma più in generale in tutto il quartiere stanno a cuore a EuroMilano sin dalla genesi del progetto. Il tempo è un elemento chiave nella vita di tutti noi. Utilizzarlo al meglio, garantendo servizi sotto casa, un parco curato dove poter passeggiare con la famiglia o tenersi in forma con i 10 chilometri di pista ciclopedonale, rientrano nella visione complessiva della vita gratificante di cui parlava».

Il district UpTown è considerato un progetto pioniere. Come sono cambiati i trend di mercato in seguito all’emergenza sanitaria e come avete risposto alle nuove esigenze delle persone?

«L’emergenza sanitaria ha colto di sorpresa tutti i settori, real estate compreso. EuroMilano ha deciso di trasformare i rischi in opportunità, ripensando le strategie di vendita. Già prima dell’esplosione della pandemia erano stati individuati dei trend presenti fin nel primo lotto, progettato nel 2016. Gli spazi accessori come il co-working hanno dato risultati ottimi per frequenza di utilizzo. Chi ha dovuto affrontare mesi in case senza balconi ha capito che questi possono essere una preziosa stanza in più, nella quale trascorrere del tempo sia lavorando sia rilassandosi con tutta la famiglia. Con Feel UpTown ci siamo spinti ancora oltre, prevedendo per gli attici uno spazio coperto da un gazebo e dotato di una minipool per esterno. La flessibilità degli appartamenti permette, infine, di trovare la dimensione di casa più giusta per le proprie esigenze, grazie alla scalabilità dei tagli messi a disposizione».

Come definirebbe l’identità del progetto?

«Ogni progetto è unico, dovendo rispondere a domande sempre differenti. Luogo, posizione e attori che rientrano nel processo permettono un approccio ad un tema costante, l’abitare, declinabile con mille sfumature differenti. Per UpTown userei due parole chiave: innovazione ed inclusione, entrambe legate alla nascita ex novo di un ambizioso quartiere fra i più grandi a livello nazionale e, oserei dire, internazionale. EuroMilano ha fortemente cercato, soprattutto negli ultimi anni, di guardare oltre. UpTown, per esempio, è stato il primo quartiere a ottenere una certificazione GBC Quartieri per interventi di riqualificazione urbana. L’inclusione sociale è un altro tratto distintivo poiché ogni singolo lotto è una parte di un puzzle più grande che, speriamo, riesca perfettamente negli incastri. Il quartiere si inserisce a margine di un tessuto urbano consolidato ma che, fino a qualche anno fa, era completamente rivolto entro se stesso. EuroMilano è riuscita ad ammorbidire i confini non solo verso i quartieri vicini, ma, mi viene da dire, verso tutta la città di Milano».

Secondo lei il design ha una “data di scadenza”? Ovvero, come si mantiene nel tempo il rapporto tra forma e funzione? E nello specifico di UpTown?

«Il buon design non ha una data di scadenza. Lo dimostrano i pezzi storici che rimangono funzionali e desiderati nel tempo. Nel design che caratterizza UpTown si è lavorato con progettisti che potessero esaltare al meglio forme e volumi che andassero al di là delle mode del momento, ma che potessero garantire nel tempo la funzionalità. Forma e funzione possono convivere a patto che l’una non prevalga sull’altra. Grandi maestri del passato hanno dimostrato con le loro opere come, attraverso un’attenta progettazione che vada oltre le mode, questo equilibrio sia possibile».

Nelle intenzioni dei progettisti di UpTown appare chiaro il desiderio quasi filosofico di creare un luogo “Il più bello possibile”. Ci siete riusciti? Perché?

«Noi crediamo di esserci riusciti, anche se pensiamo che la sfida non sia finita e sia necessario tenere sempre alto il livello di attenzione. Consegnare alla città il luogo più bello possibile, non ne garantisce né il miglior uso né il suo mantenimento nel tempo. Per questo EuroMilano si è fatta vigile e garante, attraverso la gestione del parco, del community center, La Cascina, e mediante la promozione di attività con funzione di acceleratore sociale. UpTown è stato dotato di una District Manager che ha l’importante compito di mantenere vivi gli spazi creati, finché la comunità non avrà una identità talmente forte da essere autonoma nella gestione e nel mantenimento del quartiere. Il quartiere è stato pensato e progettato per essere green, smart e human friendly. Fino ad allora continueremo, anche nei prossimi lotti, a creare il “migliore e più bello dei posti possibili”».

Entriamo nel dettaglio: che cosa vi ha ispirato nella scelta dei materiali, dei colori e nella distribuzione degli spazi? Quali sono le particolarità degli ambienti?

«Il parco di 300mila metri quadri è fisicamente e concettualmente il filo conduttore del progetto: le case sono pensate affinché se ne possa godere sia dall’interno dell’abitazione, attraverso l’uso di grandi finestre, sia affacciandosi da grandi terrazzi che diventano a tutti gli effetti una stanza all’aperto in più. I materiali e i colori sono stati ispirati, per tutti i gruppi di progettazione, alla Milano storica, del recente o lontano passato, così come lo studio dell’isolato milanese, con i suoi cortili nascosti. L’ultimo progetto, Feel Uptown, si ispira alla Cà Brutta di Giovanni Muzio».

Come avete trasmesso la vostra visione ai partner? Perché la vostra scelta ha premiato proprio quei brand?

«Ha usato la parola che anche a noi piace usare: partner. Per ogni lotto attiviamo una procedura di scouting che ci permette di indagare i maggiori e più interessanti attori nelle diverse categorie che rientrano nei capitolati degli appartamenti. I brand che sono stati selezionati hanno dimostrato, alcuni già attivamente sul campo, una forte aderenza ai principi su cui l’iniziativa UpTown si fonda. Alcune aziende vengono scelte perché hanno un forte carattere innovativo. Altre perché sono riconosciute nazionalmente e internazionalmente come leader del mercato. Ma in generale tutti i partner vengono selezionati per l’altissimo livello qualitativo, per il forte know-how, per l’accountability e per le certificazioni acquisite su tutta la filiera di processo. Seppure la definizione del prodotto specifico da inserire nel capitolato rimanga un argomento imprescindibile, valutiamo infine la proattività del partner rispetto ad attività di co marketing e co branding».

Qual è il plus di questo network di aziende per l’utente finale?

«L’utente finale ha la garanzia che le aziende sono selezionate direttamente da EuroMilano, la quale parla non più con un intermediario (impresa o rivenditore), ma con la casa madre. Con i partner che sono stati selezionati promuoviamo attività per avvicinare direttamente il produttore al cliente finale. Chi meglio del partner stesso può descrivere ed esaltare le caratteristiche dei propri prodotti. I nostri clienti hanno la possibilità di visitare showroom spesso dedicati solo ai professionisti, garantendogli pertanto una assistenza che non ha eguali oggi sul mercato milanese».

Quali sono i servizi principali, ma identitari, del complesso residenziale?

«Ogni progetto ha delle proprie caratteristiche e specificità. Tuttavia ogni volta EuroMilano cerca di interpretare i segnali del mercato e di ascoltare le esigenze dei futuri abitanti. Già dal primo lotto abbiamo previsto degli spazi dedicati al lavoro (co-working), alla salute (palestra) e alla convivialità (zona living). Con Feel UpTown abbiamo creato un wellness floor, aggiungendo una piscina condominiale per lo sport ed il relax. Sempre molto attenti al tema green ci saranno spazi per il rimessaggio in sicurezza delle biciclette e per ogni box, la possibilità di ricarica per l’auto elettrica. Una chicca di Feel UpTown è la sala cinema per dare la possibilità a famiglie o gruppi di amici di guardare un film o una partita con la qualità di una sala cinema, ma tutto sotto casa. Tutti i servizi saranno prenotabili attraverso una app dedicata esclusivamente agli abitanti di UpTown».

Una domanda collaterale sulla domotica: alcuni hanno il timore che si possa restare imprigionati o chiusi fuori in caso di blackout. Possiamo sfatare questo falso mito e, invece, elencare i plus distintivi di un appartamento domotico in relazione alle abitazioni UpTown?

«La domotica può essere un grande aiuto nella gestione della casa. Ci sono dei sistemi che permettono di garantire la continuità di utilizzo dei servizi. I clienti sono sempre più attenti a tutti i costi relativi alla gestione della casa. La domotica è un grande aiuto in tal senso, sia per il monitoraggio in diretta dei consumi stessi, che per una gestione virtuosa dell’appartamento. Accendere da remoto il riscaldamento o il raffrescamento, abbassare le tapparelle per proteggere l’appartamento dall’eccessivo irraggiamento estivo o alzarle d’inverno per guadagnare calore durante la stagione fredda, rientrano nelle strategie per un utilizzo consapevole e responsabile delle risorse e della tecnologia come alleata per una vita migliore».

Può raccontarci qualcosa sulla possibilità di personalizzazione?

«EuroMilano ha creato un team di architetti in grado di affiancare i clienti nelle scelte più importanti per la personalizzazione dell’abitazione. Viene data la possibilità di creare una casa su misura attraverso un processo che parte dalla distribuzione planimetrica per arrivare fino alla scelta delle finiture grazie all’ampia gamma dei prodotti in capitolato, accuratamente scelti fra i top brand del mercato attuale. Selezioniamo, inoltre, aziende al di fuori del capitolato di vendita permettendo ai clienti di accedere, anche in questo caso, a showroom dedicati con personale dedicato. Il tailoring è pertanto un altro fiore all’occhiello di UpTown, che permette all’acquirente di sentirsi subito a casa».

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