Eleit.it è il progetto d’impresa che unisce design, food e artigianato per promuovere il made in Italy

Il mondo del cibo incontra quello del design e dell’artigianato con Eleit.it, il progetto d’impresa che valorizza la cultura del territorio, attraverso la nascita di nuovi concept di italian food experience.

Oggetti per fare la scarpetta in chiave stellata e manufatti sinuosi per conservare la mozzarella,
realizzati in uno straordinario laboratorio di idee e prodotti, per promuovere l’eccellenza italiana nel mondo. Tutto questo è Eleit.it.

Eleit.it Riti 2

Il progetto

L’ideatrice Titti Gallucci, con più di venti anni di esperienza come marketing e communication manager in grandi aziende, si è posta l’obiettivo di far incontrare designers ed eccellenze dell’artigianato e della cucina italiana, per realizzare alcune linee di oggetti esclusivi.

 “Il mercato del design made in Italy negli ultimi anni è stato uno dei più vitali e in crescita – spiega GallucciEleit.it è il progetto d’impresa che mescola il design con altre espressioni del talento italiano, come il cibo e l’artigianato, per realizzare nuovi oggetti che esaltino l’esperienza del gusto. Il progetto, persegue una strategia di promozione digitale, rivolgendosi al target degli italian food lovers e, in generale, dagli appassionati del life style italiano che apprezzano i prodotti artigianali di grande qualità, heavy users dello shopping online”.

Eleit.it prevede la partecipazione ad eventi dal respiro internazionale come EDIT Napoli, la fiera del design d’autore ideata e curata da Domitilla Dardi ed Emilia Petruccelli, a cui ha deciso di prendere parte per il secondo anno – dopo il successo dell’experience del porta babà della Real Fabbrica di Capodimonte – perché ne condivide la filosofia e i valori.

Eleit.it 2
Titti Del Giudice

La partecipazione ad EDIT Napoli

Quest’anno, nella sezione il Seminario di EDIT Napoli, Eleit.it espone i suoi innovativi e inediti oggetti esperienziali: nella linea Riti ci sono scarpetta, soffio e con-dita, manufatti di design per fare la scarpetta, mangiare la pizza fritta e il tipico cuoppo in chiave stellata, mentre, il porta mozzarelle dalle forme sinuose, è parte della linea Pyxis.

La linea Riti

Per la linea Riti, Eleit.it ha promosso l’incontro tra i giovani designer 400gon e lo chef stellato di Palazzo Petrucci Lino Scarallo, ambasciatore e interprete della tradizione culinaria napoletana e l’azienda di grande esperienza Bhumi Ceramica. Filo conduttore: il trionfo della gestualità a tavola.

Eleit.it

 “Eleit.it è un progetto che mi sta molto a cuore – commenta Scarallo – perché mi ha permesso di dare risalto a dei “riti”, e non a caso questo è il nome della linea di oggetti, che considero dei gesti bellissimi e non delle semplici abitudini. Gesti che non sono previsti nel galateo, ma che per me sono fondamentali, ricchi di vita, come ad esempio, avere il pane nel piatto per fare la scarpetta oppure mangiare la pizza fritta e il ‘cuoppo’ con le mani. Questi oggetti ci consentono di farlo senza imbarazzo”. Palazzo Petrucci con le finestre che affacciano sul Golfo e su Palazzo Donn’Anna, è stata una cornice suggestiva per questi manufatti rituali.  

“Palazzo Petrucci ha un’anima che guarda alla bellezza – commenta il proprietario Edoardo Trotta – è la bellezza dei piatti, la bellezza del Golfo di Napoli che abbiamo davanti ai nostri occhi ogni giorno, la bellezza di un lavoro che ci mette in contatto con tante culture e linguaggi diversi dalla cucina. Per noi è stato naturale aderire ad Eleit.it, perché porta l’indagine sui segni contemporanei del design e della bellezza, appunto”.

La linea Riti, racchiude il gesto che rievoca ricordi, odori e sapori, lontani o vicini nel tempo.

“Artigianalità, connessioni, design, sperimentazione, ricerca, fermento: questi gli ingredienti principali di Eleit.it – dicono i designer di 400gon – un progetto dall’anima local, che mette in luce un design d’avanguardia nel mondo del food.

Il commensale è un’esteta del cibo e l’atto del mangiare un’esplosione multisensoriale da assaporare con tutti i cinque sensi. Il piatto è il luogo in cui viene assaporata l’esperienza“.

“Abbiamo abbracciato questo progetto innanzitutto perché è territoriale – spiega Nello Antonio Valentino di Bhumi Ceramica – e poi perché ha creato una grande rete formata da tante eccellenze, dove ognuno può mettere in luce la sua professionalità e dar vita a ottimi prodotti”.

La linea Pyxis

La linea Pyxis, progettata dall’architetto e designer Raffaella del Giudice in collaborazione con l’Istituto Raro Caselli De SanctisReal fabbrica di Capodimonte e l’azienda agricola biologica Vannulo, si ispira alle forme sinuose dell’oggetto usato nell’antica Grecia, da cui prende il nome: una scatola realizzata per contenere profumi, gioielli o unguenti medicinali. Nasce così il design di un contenitore per la mozzarella il cui elemento di chiusura, una volta capovolto, diventa un piatto da portata per la tavola.

Eleit.it

L’oggetto è stato realizzato a Capodimonte secondo le tradizionali lavorazioni: l’antica sapienza artigianale della Real fabbrica di Capodimonte, voluta da Carlo di Borbone nel 1743, che si tramanda dal 1961 all’interno dell’Istituto Raro Caselli – De Sanctis con lo scopo di ideare e sperimentare le innovazioni dell’antica arte e nel rispetto di tre fondamentali regole di consumo indicate dal Consorzio di tutela per la mozzarella di bufala campana DOP.

 “Eleit.it è un luogo significativo – commenta Del Giudice – in cui nascono nuove sinergie tra cibo, design e artigianalità, con l’obiettivo primario di premiare funzione e creatività. Qui il cibo diventa cultura e nel mio progetto è la mozzarella, il cosiddetto oro bianco, a essere esaltato”.

“Eleit.it è l’unione tra le eccellenze enogastronomiche e le eccellenze manifatturiere di riferimento della Campania, – sottolinea Valter Luca De Bartolomeis, dirigente dell’Istituto Raro Caselli-De Sanctis – un progetto funzionale, ergonomico e poetico, che rappresenta l’incontro perfetto tra l’oro bianco di Napoli con le lavorazioni di Capodimonte e l’oro bianco del Cilento con la mozzarella di Vannulo. Un incontro che possiamo definire dovuto, perché naturale, che doveva appunto accadere. Dopo il porta babà, quando ci è stato proposto di lavorare anche sul porta mozzarelle Pyxis siamo stati entusiasti, sia perché era un argomento sul quale già si stava ragionando, ma ancor di più perché prevedeva una collaborazione con un’altra bella azienda campana come Vannulo.”

“Ho sempre pensato che l’innovazione fosse una cosa molto importante – gli fa eco Antonio Palmieri, proprietario dell’azienda Vannulo – che ci dovesse accompagnare in ogni momento della vita. Questo progetto, che mette in tavola la mozzarella in un modo nuovo, elegante, mi ha subito conquistato. Le cose nuove sono più difficili, a volte destabilizzano, ma a me piace uscire dalla zona di comfort, come in questo caso, dove un oggetto che contiene la mozzarella è sinonimo di cambiamento”.

L’obiettivo

Punto di partenza della start-up e trampolino di lancio per designer e produttori è la Campania, ma questo progetto ambisce a coinvolgere tutte le regioni d’Italia, grazie ad un’accurata selezione di partner per realizzare manufatti originali ed esclusivi, in grado di esaltare materie prime tutelate e prodotti tipici, ingredienti IGP e DOP, ricette iconiche nel mondo.

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Adelma Rago{authorlink}

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