Aline Asmar d’Amman
Aline Asmar d’Amman
Aline Asmar d’Amman
Aline Asmar d’Amman
Aline Asmar d’Amman
Aline Asmar d’Amman
Aline Asmar d’Amman
Aline Asmar d’Amman
Aline Asmar d’Amman
Aline Asmar d’Amman
Aline Asmar d’Amman
Aline Asmar d’Amman
Portrait ©Marco Zorzanello

Beirut, anni ’70. La città vive tra guerra e avversità, ed è in questo difficile contesto che nasce Aline Asmar d’Amman. La designer si costruisce subito uno scudo fatto di parole, letteratura e riferimenti artistici, un’armatura contro il caos esterno. Il vuoto e la demolizione hanno forgiato la sua estetica, le ambientazioni teatrali e le cattedrali di luce che caratterizzano il suo stile inconfondibile.
È stato naturale per lei volgere lo sguardo all’architettura di un paese che vuole rinascere e ricostruire.

Concepito come un viaggio spirituale immerso nel fondamento della conoscenza che invita alla ricerca del risveglio, il suo progetto di studi finale è stato premiato con entrambi i premi del Ministero della Cultura e dell’Ordine degli Architetti e Ingegneri di Beirut. È così che Aline ha la possibilità di farsi conoscere all’estero. Nel 2011 fonda lo studio Culture in Architecture a Beirut e Parigi, con la convinzione che il potere della bellezza possa «aggiungere poesia al mondo».

LA FILOSOFIA
Da sempre Aline costruisce dialoghi tra grezzo e prezioso, con un’attenzione particolare all’uso di pietre primarie e materiali artigianali, patrimonio e innovazione, traendo ispirazione da diversi mondi creativi che vanno dall’arte alla moda. Collegare le culture e il loro know-how con un lungimirante reinterpretazione del passato che viene proiettato nel futuro.

LA NUOVA COLLEZIONE
Ne è l’esempio la collezione The Memory of Stone, presentata in occasione della scorsa edizione di EDIT Napoli. Una serie di sculture funzionali uniche realizzati con marmi scartati e lastre brutaliste vicentine, in collaborazione con Laboratorio Morseletto. Questi pezzi, realizzati dalla combinazione di forme elementari e superfici ruvide su misura, integrano un approccio di upcycling, rivelando la bellezza grezza della pietra estratta dalla cava e combinata con frammenti di marmo.
Il nome The Memory of Stones, fa eco ai testi di Roger CailloisThe Writing of Stones‘ e ‘Reading the Stones‘, e alla sua visione originale infusa di surrealismo, scienza, estetica, miti e letteratura, trascendendo il suo fascino per mondo minerale, passione condivisa da Aline.

I PROGETTI PRINCIPALI
Attualmente lo studio è coinvolto in progetti che vanno dall’ospitalità di lusso al residenziale privato, al design di mobili fino alla scenografia. Tra i più noti, la direzione artistica della ristrutturazione dell’Hotel de Crillon, una collaborazione con Karl Lagerfeld per l’arredamento dei suoi “Grand Apartments”, la trasformazione di un edificio per uffici inglese in un boutique hotel urbano a Londra, intervento sul terminal dell’aeroporto del Bahrain. E ancora: i nuovi interni del ristorante Le Jules Verne, il mitico indirizzo gastronomico situato al secondo piano della Torre Eiffel, insieme al gruppo Sodexo e allo chef stellato Frédéric Anton, e l’interior design e la cura artistica per la ristrutturazione di uno dei gioielli di Venezia, Palazzo Donà Giovannelli, a Rosewood Hotel, di proprietà della principale società di sviluppo immobiliare Gruppo Barletta. Il palazzo neogotico del XV secolo, ristrutturato nel XIX secolo dall’architetto Giovanni Battista Meduna.

La progettazione e la visione estetica di Aline non si fermano: passano dall’Asia all’Europa fino al Medio Oriente, unendo cultura e modernità, passato e futuro.

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