Martin Parr, “Vita da Spiaggia”, Contrasto Books
Martin Parr, “Vita da Spiaggia”, Contrasto Books
Martin Parr, “Vita da Spiaggia”, Contrasto Books
Martin Parr, “Vita da Spiaggia”, Contrasto Books
Martin Parr, “Vita da Spiaggia”, Contrasto Books
Martin Parr, “Vita da Spiaggia”, Contrasto Books
Martin Parr, “Vita da Spiaggia”, Contrasto Books
Martin Parr, “Vita da Spiaggia”, Contrasto Books

Le spiagge possono essere un mondo a parte, un oggetto di studio antropologico. Pensate solo alle abitudini degli italiani negli anni Sessanta: le sedie pieghevoli, la frittata di pasta a l’anguria a mollo in acqua erano un classico da «spiaggia libera» – e non solo a Ferragosto. Si tratta di microcosmi stagionali dove tutti esprimono al massimo le proprie bizzarrie, dove ognuno dà sfogo alle proprie estrosità sotto il solleone e possono avvenire trattative e attività commerciali inusuali. Dai servizi di un “pulitore di orecchie” a Goa in India, al pesce grigliato in vendita in Cile, agli spaghetti precotti offerti in Cina.
Non ci credete? È tutto vero. Ed è tutto documentato negli scatti del celebre e controverso fotografo britannico Martin Parr, che da sempre con il suo sguardo tagliente documenta gli aspetti più grotteschi – fino al limite del trash – della società contemporanea. Ci sono i primi piani di bagnanti impegnati ad abbronzarsi in posizioni più che scomode, i tuffi in mare, i classici assembramenti – quelli per fortuna non li vedremo per un bel po’ – l’immancabile pranzo. Una serie di fotografie che oggi diventano il libro «Vita da Spiaggia» pubblicato da Contrasto: un’ampia selezione che il fotoreporter ha realizzato nel suo paese, la Gran Bretagna, ma anche in luoghi più esotici, come la Cina, l’Argentina, la Thailandia, l’India o il Giappone o più vicini a noi, come le coste della nostra penisola. Rituali e tradizioni che si associano alla vita da spiaggia in giro per il mondo.

Qui trovate un estratto dell’introduzione al volume scritta dallo stesso Martin Parr. In attesa di sfogliarlo, magari proprio sotto l’ombrellone.

«La mia carriera internazionale è cominciata con il libro del 1986, The Last Resort (titolo che suona più o meno come “l’ultima spiaggia”), che ritraeva la decadenza delle spiagge di New Brighton, località turistica vicino a Liverpool. Questo mi ha portato a realizzare foto di spiaggia anche in Argentina, Brasile, Cina, Spagna, Italia, Lettonia, Giappone, Stati Uniti, Messico, Thailandia, oltre che a continuare in Gran Bretagna. Puoi capire infinite cose di un paese guardando le sue spiagge: attraverso le diverse culture, la spiaggia è quel raro spazio pubblico in cui si può trarre godimento dai rituali e dalle tradizioni spesso associate ai cliché nazionali più comuni di quel paese». Martin Parr

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