Un osservatorio astronomico? Un’installazione in alta quota? Un belvedere panoramico? Our Glacial Perspectives, l’ultimo progetto in ordine di tempo di Olafur Eliasson, è nelle parole dell’artista «un dispositivo ottico che ci invita a riflettere su prospettive planetarie e glaciali». Siamo in Alto Adige, nel cuore della Val Senales, dove il sublime panorama delle vette innevate si stende a perdita d’occhio fino alla cresta Grawand. L’opera di Eliasson è qui, sospesa tra le montagne e il cielo, immersa nella natura solitaria e maestosa del ghiacciaio Hochjochferner, a 3.212 metri di altitudine.
Il PROGETTO: VISIONI DA ATTRAVERSARE
Our Glacial Perspectives è un itinerario di 410 metri scandito da nove porte, distanziate a intervalli che coincidono con la durata delle ere glaciali terrestri.
Al termine del percorso, quasi un cannocchiale ottico, ecco un padiglione architettonico costituito da anelli di vetro e d’acciaio che racchiudono una piattaforma circolare protesa oltre il Grawand. Volgendo lo sguardo agli anelli che seguono il percorso del sole nell’arco della giornata, possiamo utilizzare questa struttura come uno strumento astronomico. Gli anelli scandiscono il tempo in intervalli uguali: l’anello superiore segue il percorso del solstizio d’estate, quello centrale l’equinozio, e l’ultimo il solstizio d’inverno. Ogni anello è a sua volta suddiviso in lastre di vetro rettangolari che coprono un arco di 15 minuti.
Segnando l’orizzonte, i punti cardinali e il movimento solare, Our Glacial Perspectives ci proietta in una nuova dimensione planetaria, con un focus sul cambiamento climatico che influenza il delicato ecosistema del ghiacciaio Hochjochferner. Un invito a ritrovare l’armonia tra uomo e natura attraverso una visione cosmologica.
ARTE PUBBLICA COME ARCHITETTURA
Come accade in molti suoi progetti, le installazioni di Olafur Eliasson, 52 anni, da tempo impegnato in progetti di Public Art (ne è un esempio Cirkelbroen, il ponte da lui realizzato a Copenhagen), si presentano come vere e proprie architetture. Sono ambienti in cui “fare esperienze” emotive, sensoriali e fisiche (come non ricordare The Weather Project, l’installazione che lo ha reso celebre allestita nel 2003 nella Turbine Hall della Tate Modern di Londra?).
Arte, scienza e tecnologia si alleano invocando il ritorno a un rapporto più equilibrato tra uomo e natura. Non a caso Our Glacial Perspectives è stata commissionata da “Talking Water Society”, piattaforma di riflessione e interscambio sul tema dell’acqua fondata da Ui Phoenix von Kerbl e Horst M. Rechelbacher con sede in Val Senales.
The post Olafur Eliasson, un’installazione tra i ghiacci appeared first on AD Italia.