Forse non tutti sanno che il tappeto è nato per esigenze pratiche: serviva a isolare dal freddo e dall’umidità il pavimento delle tende delle tribù nomadi. Il più antico risale a 2.500 anni fa, e prende il suo nome – Pazyryk – dall’omonima vallata nei Monti Altaj in Siberia, dove è stato rinvenuto. Il suo disegno mostra una processione di uomini in sella a cavalli bianchi, alci rossi e gialli, grifoni, elementi geometrici colorati, fiori stilizzati. La sua scoperta, la perfezione formale e il livello tecnico dell’esecuzione (360 nodi per centimetro quadrato) avevano sovvertito tutti gli studi e le ipotesi formulate fin a quel momento su luoghi di origine, diffusione e tecniche di manifattura. Evidentemente, a dispetto del suo scopo concreto, il tappeto è diventato ben presto un elemento prestigioso, utilizzato per adornare le case e i templi, rendere vivace un ambiente, delimitare uno spazio, scaldare l’atmosfera, segnalare il nostro carattere e trasmettere con un disegno astratto la nostra personale concezione di spazio abitabile. Il tappeto è la firma colorata della nostra casa, la tavolozza delle nostre emozioni.
Tra effetto cocooning e arredamento d’interni, i tappeti dall’allure più moderno sembrano aver realizzato un compendio fra i mondi d’origine. Ma per diventare reale espressione della nostra personalità, questi mondi devono comprendere la componente creativa, per non ridursi a mera illustrazione orizzontale. Un concetto perfettamente sintetizzato da una poco nota poesia di Giuseppe Ungaretti, intitolata, per l’appunto, Tappeto: “Ogni colore si espande e si adagia negli altri colori. Per essere più, solo se lo guardi”. In queste brevi frasi c’è un gioco di prestigio poetico: spostando la virgola dopo la parola solo nella seconda strofa, la conclusione assume un significato diverso. Un esperimento di sinestesia – un fenomeno percettivo che “mescola” le carte delle risposte sensoriali restituendo una realtà più intensa – applicato alla scrittura. Per effetto della sinestesia è possibile annusare, assaggiare o ascoltare i colori, vedere la musica o la forma di un suono o di un sapore. Riuscite a immaginare questa esperienza in un tappeto? Qualcuno ci è riuscito.
Si tratta di WOOW RUGS, il nuovo brand di Inkiostro Bianco, una nuova esperienza che dalle superfici verticali delle pareti decorate in carte da parati scivola proprio sulla dimensione orizzontale: il tappeto. WOOW RUGS è un concetto nuovo: “Ha le caratteristiche di un tappeto volante”, si legge in una nota dell’azienda, “perché propone un’esperienza immersiva da fare insieme a lui”. È un complemento che, attraverso la creatività, crea connessioni fra i sensi in un caleidoscopio di emozioni e che, al di là delle proprie caratteristiche tecniche, si pone l’obiettivo di portare sensazioni di benessere nella vita delle persone aiutandole a saper cogliere quelle sfumature che spesso sfuggono ai sensi. Allenare le proprie percezioni attraverso l’osservazione e le sensazioni che un bell’oggetto può trasmettere è un modo per vivere meglio. I WOOW RUGS sono pensati per stimolare il benessere e il buonumore. La creatività è l’elemento cardine del prodotto, una caratteristica fondamentale che ne definisce la forte personalità.
WOOW non è un nome immaginario, ma un’esclamazione che appartiene a molti di noi. Ogni volta che si rimane colpiti da qualcosa o da qualcuno e non si riescono a trovare le parole per descrivere le sensazioni sperimentate attraverso tutti i sensi, enfatizziamo questo suono a seconda del nostro grado di appagamento e di stupore. “Per noi WOOW ha due OO e sono i nostri occhi sul mondo e la voce con la quale ci esprimiamo. Occhi che ascoltano e una voce che crea”: così Inkiostro Bianco definisce il carattere del nuovo brand, sintetizzando il percorso che trova un collegamento spontaneo con ciò che il brand della casa madre ama fare e ciò che sa fare bene. “Abbiamo scelto di rappresentare il nostro pensiero a partire dalle linee interrotte del logotipo di WOOW RUGS: un’esperienza sensoriale attraverso il prodotto. Un tappeto quindi che propone una creatività che invita all’interazione e all’amplificazione della stessa attraverso i sensi. Il pensiero interrompe l’esperienza presente per accostarsi a percezioni anche distanti che si contaminano portando alla luce un mondo invisibile. Un’esperienza sinestetica che crea connessioni spontanee”.
SYNESTHESIA, la prima collezione di WOOW RUGS
Come un vortice di sensazioni, i WOOW RUGS sono un condensato di suoni, forme, colori, profumi: “È il tappeto che decide quali sensazioni suscitare”, spiegano da Inkiostro Bianco, “anche se, per essere precisi, sarà chi lo sceglie a definire insieme a lui l’esperienza che desidera sperimentare”. Per questo motivo, la prima collezione si chiama SYNESTHESIA, e interpreta i tappeti come suoni, gusti, colori da guardare, assaggiare, ascoltare e vivere in armonia. Propongono immagini che hanno un “suono” melodioso e si pongono l’obiettivo di trasmettere un ricco mondo invisibile che può essere svelato solo osservandolo intensamente. Sarà quindi possibile associare alle immagini sensazioni anche distanti fra loro, lasciando prevalere i sensi: “In un attimo sarete trasportati in un viaggio verso Paesi lontani dove sarà possibile avvertire l’odore pungente dei mercati locali; sarà emozionante partecipare a una eclissi o allo spettacolo di una eruzione vulcanica rimanendo estasiati dalle luci dei suoi colori; toccare con mano la setosità dell’ambra traendone benefici per lo spirito. La vista di forme geometriche e morbide, petali di fiori e linee decise suoneranno come note melodiose, piene oppure graffiate, acute e appuntite. Sarà possibile scavare nei colori della propria emotività in un viaggio introspettivo alla ricerca di sé”.
Prodotti con filati anallergici e atossici, WOOW RUGS sono proposti in 20 soggetti e realizzati nel pieno rispetto della natura in tutte le fasi di lavorazione: dalla selezione dei materiali alle tecnologie di stampa. Non resta dunque che salire a bordo di questo moderno tappeto volante e viaggiare con i sensi alla scoperta di nuove sensazioni creative ed emozionanti dove, poeticamente, Ogni colore si espande e si adagia negli altri colori.
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