Dalla tradizione più antica alle sperimentazioni più recenti: la ceramica non smette di stupire (e affascinare) i designer. Ecco cinque talenti da tenere d’occhio.

Ha i suoi anni ma non li dimostra. Da sempre ha affascinato artisti e designer, che l’hanno resa protagonista delle loro opere e delle loro sperimentazioni. Stiamo parlando della ceramica, materiale di antichissima tradizione, profondamente connesso con la quotidianità e presente in tutti i popoli. Nonostante la sua storia millenaria, la ceramica ancora oggi stimola l’interesse dei designer, che sperimentano le infinite possibilità di questo medium, fino ad annullare e a fondere i confini tra arte, artigianato e design.

Jeremy Anderson è co-fondatore, insieme a Gabriel Hendifar, dello studio di design di base a New York Apparatus, una delle realità più interessanti del panorama internazionale. Per Anderson, la ceramica è una vecchia passione che si rinnova oggi con Piccolo Parade, una collezione di ceramiche antropomorfe dai motivi geometrici essenziali. Si tratta di lavori che, nonostante la peculiarità delle forme, mantengono intatta la funzionalità della ceramica: proprio come un vaso, è quindi possibile metterci dentro l’acqua.

Cristina Vezzini è specializzata nella lavorazione della ceramica, Stan Chen in quella del vetro. Hanno origini diverse: lei è italiana, lui viene da Taiwan. La loro collaborazione inizia quando studiano a Londra al Royal College of Art e non si è mai interrotta, dando vita al duo Vezzini & Chen. Il loro lavoro unisce funzionalità e arte concettuale, attraverso la creazione di pezzi unici che fondono ceramica e vetro, rendendo sempre più fluido il confine tra arte e design. L’elemento principale è sempre la luce, che diventa punto d’incontro tra la le forme della natura e quelle create dall’uomo.

Eclettico, poliedrico, sempre in movimento. Matteo Cibic produce oggetti antropomorfi, dalle forme ludiche e irriverenti e collabora indiscriminatamente con piccoli artigiani, grandi industrie, brand di lusso. Nel suo design c’è molta arte ma anche tanta ironia e, soprattutto, un’insaziabile curiosità. Il suo è un immaginario onirico, fantastico e surreale, dove si intrecciano antico e moderno, linguaggi e tradizioni diverse. “Paradiso Dreams”, uno dei suoi ultimi progetti, è proprio questo: un bestiario immaginario, popolato da animali fantastici realizzati in ceramica placcata oro 24 carati.

La ceramica, nelle mani di Elena Salmistraro, acquista un’anima. La natura è la sua fonte d’ispirazione primaria, l’elemento di congiunzione tra arte e design: basti pensare alla sua collezione “Primates”, una collezione di vasi-scimmia realizzata per Bosa. Il disegno è una componente fondamentale del suo lavoro, tutto parte da segni tracciati su un foglio di carta che poi prendono vita, diventano creature zoomorfe coloratissime, personaggi dall’aria buffa ed esotica che sembrano venire da lontano. Un design che emoziona e fa sognare, proprio come un’opera d’arte.

Nata e cresciuta nei Pirenei francesi, Sarah-Linda Forrer è sempre stata ispirata dai dettagli della natura. Ma non solo: spesso sono i particolari che influenzano la nostra vita quotidiana a ispirare il suo lavoro, a cui si aggiunge il fascino per i rituali umani. Uno dei suoi ultimi lavori, “Medusa”, è una serie ispirata al mare, dove la semplicità delle forme, la preziosità dei materiali e la cura dei dettagli si fondono in uno stile raffinato e molto femminile.

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