Pedro Almodovar, il design dei suoi film iconici
Pedro Almodovar, il design dei suoi film iconici
Pedro Almodovar, il design dei suoi film iconici
Pedro Almodovar, il design dei suoi film iconici
Pedro Almodovar, il design dei suoi film iconici
Pedro Almodovar, il design dei suoi film iconici
Pedro Almodovar, il design dei suoi film iconici
Pedro Almodovar, il design dei suoi film iconici
Pedro Almodovar, il design dei suoi film iconici
Pedro Almodovar, il design dei suoi film iconici
Pedro Almodovar, il design dei suoi film iconici
Pedro Almodovar, il design dei suoi film iconici

Il design e i colori raccontano una storia: per il regista spagnolo Pedro Almodóvar non esistono oggetti d’arredo o dettagli di stile. Non usa cornici, solo tele che parlano dei personaggi in ogni piccolo particolare. Basta dare un’occhiata all’ultimo lavoro, The human voice, realizzato durante il lockdown con Tilda Swinton per rendersi conto di come il cineasta canalizzi le proprie energie in ogni circostanza, veicolandolo attraverso un’esplosione di nuance e sfumature accese. Presentata alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, la pellicola è una vera e propria d’arte in collaborazione con Balenciaga.

Il regista Pedro Almodovar con Tilda Swinton alla Mostra del cinema di Venezia 2020 per The Human Voice

L’arte è vita
Le vibranti note del rosso, del blu e del rosso – le preferite del filmaker – si armonizzano alla perfezione con la replica del dipinto di Ettore e Andromaca di De Chirico. La Venere dormiente di Artemisia Gentileschi esalta le tonalità dell’azzurro, sul letto spicca il damasco verde e la mise rouge dell’attrice crea un contrasto cromatico sublime. Gli ambienti sono il marco di fabbrica del designer Demma Gvasalia e rispecchiano perfettamente l’estetica di Pedro Almodóvar, che possiamo ripercorrere a ritroso in una carriera sfolgorante ed eclettica nata a teatro.

 

Una lettera d’amore alla madre
Il film precedente dell’artista, Dolor y gloria, è un dipinto struggente della madre – interpretata dalla sua musa Penelope Cruz – in una sorta di autobiografia in cui l’amico Antonio Banderas gli presta il volto. Non stupisce, allora, che l’appartamento del suo alter ego Salvador Mallo riproduca la sua casa di Madrid nei minimi dettagli, soprattutto Anni Settanta. Lo ha confermato il designer del film Antxon Gomez, con cui collabora ormai da anni. Dagli scaffali di Charlotte Perriand ad una scultura di Miquel Navarro fino a pezzi d’arredo di Fornasetti e Piet Hein Eek. Sono stati persino replicati alcuni oggetti specifici, dal tavolo La Basilica di Mario Bellini usato come scrivania dal regista. L’architetta ispanica Patricia Urquiola ha decorato porte, sedie e ogni altro pezzo d’arredo e persino i quadri sono stati duplicati.

Coloratissimi universi femminili
In Donne sull’orlo di una crisi di nervi si vede chiaramente il passaggio del regista dai lavori di nicchia al grande pubblico, grazie ad una nomination agli Oscar. Per questo mosaico dell’universo femminile Pedro Almodóvar ha scelto un set di colori pastello ma all’insegna della pop art Anni Ottanta, come se fosse un’esaltazione delle tinte forti delle donne. Si riflette sul guardaroba firmato Jose Maria de Cossìo, con gioielli esagerati, pois enormi e completi Escada.

C’era una volta il rosso Almodóvar
Esiste il rosso Valentino ed esiste il rosso Almodóvar, come dimostra la prima scena di Julieta, e dalle pieghe di quel tessuto iniziale si passa ai sedili su cui viaggia la protagonista fino agli orecchini scintillanti e alla lampada da scrivania che ricorda quella di Artemide Tolomeo. I colori saturi del passato stonano con l’asetticità delle scene ambientate nel presente e denotano il cambio di stato d’animo e personalità della donna. Ieri si circondava di colori carichi e splendenti, mentre oggi vive in una realtà grigia e senza luce.

Icone senza tempo

Il set del film Gli abbracci spezzati

Uno dei suoi lavori più iconici resta Gli abbracci spezzati, storia di tradimento, amore e rimpianti sempre con Penelope Cruz che si trova a muoversi in un ambiente con dipinti in stile Warhol e boudoir ispirati alla designer Eileen Gray. L’ispirazione Deco francese si ritrova ovunque, compresa la famosa sedia nera a forma di buco della serratura recuperata a Madrid. Dal quadro di Enzo Mari con la mela rossa appeso in soggiorno al sofa Utrecht fino ad una serie di ceramiche colorate realizzate ad hoc e alle sedie rosse con fiori bianchi Harry Bertoia, per non parlare di alcuni prototipi costruiti a Milano per le Tropicalia, perfetto per l’arredo outdoor.

Caleidoscopio di creatività
Tutto su mia madre è la quintessenza dei feticismi dell’attore, dal colore sfacciato e dalle ossessioni pop e surreali. La signora del titolo è una infermiera, madre single di un film adolescente (che ricorda il regista), viene raccontata tanto dai dialoghi quanto dalla carta da parati del suo appartamento. Ancora una volta è red passion per questa società matriarcale che tutto abbraccia e tutto comprende.

 

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